nitriti

Nitriti

I Nitriti sono composti azotati e nella loro formula chimica contengono azoto N e ossigeno O e rappresentano il primo stadio di trasformazione dell’ammoniaca da parte dei batteri in un processo denominato nitrificazione.

Essa, a sua volta, rappresenta uno stadio importante del ciclo dell’azoto.

Questa trasformazione è operata da un gruppo di organismi denominati batteri nitrosi, i Nitrosomonas, i Nitrosospira ed i Nitrosococcus. I nitriti presentano un’alta tossicità per i pesci, specialmente per quelli molto giovani e per gli avannotti.

Essi penetrano nel pesce attraverso le branchie e si legano alla emoglobina del sangue trasformandola in metaemoglobinemia che interferisce con il normale processo della respirazione, provocando soffocamento, con conseguenze che arrivano fino al decesso. La molecola di nitrito è pericolosa anche a bassi livelli di concentrazione, agendo come causa diretta di una diminuzione delle difese immunitarie del pesce, tali da indurre nel tempo una suscettibilità di questo a contrarre malattie batteriche o parassitarie.

I sintomi di una intossicazione da nitriti sono:

• il pesce stazione sotto la superficie dell’acqua;
• la respirazione è affannosa e il numero degli atti respiratori sono molto aumentati;
• il pesce stazione vicino a fonti di ossigeno: aeratore, cascata, ecc.;
• le branchie ed il sangue appaiono di un colore rosso-bruno per la presenza di metaemoglobina.

La tossicità dei nitriti sui pesci varia considerevolmente e dipende da un ampio numero di fattori esterni ed interni tra i quali la qualità dell’acqua (temperatura, pH, cationi, anioni, concentrazione di ossigeno), il tempo di esposizione, la specie del pesce, la sua età e dimensione ed una suscettibilità individuale.

Sebbene i nitriti siano meno tossici dell’ammoniaca il livello ottimale in un laghetto dovrebbe essere vicino allo zero, ma nel caso sempre sotto gli 0.5 ppm. Dosaggi di 1,0-2,0 ppm sono rapidamente letali per i pesci.

Un avvelenamento da nitriti è sospettabile quando i pesci siano ospitati in una vasca che presenti un filtro ancora non maturo batteriologicamente, ed il fatto va accertato tramite esecuzione di test specifico sull’acqua del laghetto.

I rimedi alla intossicazione sono:

• abbondanti cambi di acqua: dal 50% alla traslocazione dei pesci in un a nuova vasca con acqua pulita;
• aggiunta di sale (NaCl) all’acqua 1-2 gr/litro che compete con i nitriti per l’ingresso nel pesce attraverso le branchie;
• interruzione dell’alimentazione;
• eliminazione del cibo non consumato;
• aumento della aerazione con pietra porosa.L’aggiunta di sale come adiuvante in caso di intossicazione da nitrito è da attuare secondo un rapporto di 1:10 tra nitrito e sale.

Questa quantità è in grado di ostacolare efficacemente la formazione di metaemoglobina nel pesce. Tuttavia se il pesce presentasse segni di malattia batterica o parassitaria allora la quantità di sale necessaria alla garanzia di sicurezza sale a 100 ppm. Il sale è comunque da ritenere un intervento risolutivo solo temporaneo, in quanto, l’alta presenza di questo derivato dell’ammoniaca, è sempre segno di uno sbilanciamento del carico biologico da smaltire rispetto alla capacità di elaborazione del filtro biologico del laghetto.

Esistono anche delle formule precise per calcolare la quantità di sale da aggiungere al laghetto che presenti alti livelli di nitriti rilevabili in questo articolo:  NitritePonds

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