Pattern, quanto è importante sulle Koi

Viene spesso affermato che il Modello, in inglese il Pattern, sia il meno significativo tra i criteri da adottare nel valutare la qualità di un Koi.

Inoltre ci viene spesso ricordato che un giudice si muoverà in considerazione di quelle “regole comunemente accettate” giudicando il corpo (peso forma e struttura) come l’aspetto più importante della Koi, seguito dalla qualità della sua pelle (profondità di colore e qualità) e solo alla fine valutanto il modello (pattern) realmente presente sulla Koi.

Personalmente ritengo questo una sottovalutazione grossolana dell’importanza del Modello ed in questo articolo cercherò di spiegare il perchè io sia di questo parere partendo da un’assunto indiscutibile: tutte le Koi sono uniche, non ne esistono due che presentano esattamente lo stesso Modello. Questo è cio che rende interessanti le Nishikigoi.

In questo articolo ci concentreremo ed utilizzeremo come esempio delle Kohaku.

Alle prime selezioni delle Kohaku la considerazione primaria che si assume è la seguente: l’avannotto non è deforme, è il suo modello. Ma a soli 15mm di dimensione vi sono già elementi del modello perfettamente identificabili e che determinano quali avannotti saranno tenuti e quali scartati.

I criteri sotto elencati, va specificato, vengono presi in considerazione nel caso di rivenditori rinomati che producono koi di alta qualità, e non nel caso quindi di koi allevate per il mercato di massa e/o di bassa qualità, dove le koi in questione devono essere principalmente bianche e rosse senza esigenza di disegno.

Le immagini qui sotto mostrano quindi esempi di Pattern di Kohaku che, in base alla mia esperienza, saranno tutti scartati nella fase iniziale, ovvero entro i primi 4 mesi, dai Maestri Gosanke.

1° esempio
pattern

Questo primo esempio sarebbe forse sopravvissuto ad un paio di selezioni, ma entro un paio di mesi questo Koi sarebbe probabilmente scartata per scarsità di disegn.

Il modello è troppo allentato con eccessiva distanza tra le due zone di colore.

2° esempio

Una Koi come questa è tutt’ora allevata alla Momotaro Koi Farm, quale animale domestico di Maeda san; questo perchè viene conservato il valore di novità del suo unico mezzo pattern.

Nessuna altra con questo modello ha però la stessa speranza……

3° esempio

Non importa quanto sia bello il disegno sul corpo dalla testa in giù. Questa Kohaku sarebbe stata scartata quasi immediatamente a causa del suo modello detto Bozu (testa calva)

4° esempio
Non appena diventato evidente che il modello non e’ presente sulla sinistra di questa Koi, essa sarebbe scartata per lo sbilanciamento eccessivo di un solo lato colorato.
 5° esempio
  Le Koi con questo tipo di disegno detto Menkaburi, sono respinte sin nella fase iniziale causa la copertura completa della testa quasi fosse un “cappuccio”. Se però alcuni punti di bianco sono visibili sulla testa, intorno all’occhio o al naso…… allora può passare la selezione.
 6° esempio
  Un Ippon Hi consecutivo, senza tagli nel rosso, sarà sempre scartato. E ciò anche in presenza di una sottile e poco marcata divisione perchè, comunque, essa non garantirebbe un bel distacco del disegno nella koi adulta.
Gli allevatori sono alla ricerca di un modello distinguibile.

Alla fine di tutto quanto sopra detto, si può evidenziare come il disegno in sé sia molto importante per un allevatore già nelle primissime selezioni. Tutti gli allevatori più rinomati scartano Koi con pattern come quelli evidenziati sopra dalla categoria delle “ tategoi ”. Logicamente queste koi vengono scartate dalla prima categoria restando comunque buone per categorie secondarie di minor pregio.

Le migliori nel pattern, che passano indenni le selezioni primarie, andranno poi incontro ad ulteriori sfide legate alla forma del corpo ed alla qualità della loro pelle. Dal momento della prima selezione passeranno circa sei mesi per arrivare al momento di inserire le koi nel mud pond. A questo punto avverrà un ulteriore selezione e quelle che non mostreranno tutti i migliori punti di pregio verranno scartate ulteriormente e definite come ” tateshita ” cioè koi di minor pregio, vendute ad un prezzo più basso di quelle della primissima scelta.

Il Pattern in definitiva, in una Kohaku di pregio, può essere suddiviso in tre gruppi:

– Tradizionale standard

– Tradizionale standard con un “tocco unico”

– Con un disegno veramente unico

 

Vediamone gli esempi:

Tradizionale standard: In questa categoria troviamo tutte le koi con disegni a macchie tradizionali: Nidan, Sandan, Yondan cioè due, tre o quattro macchie. Ciascuna di queste varia poi a sua volta nella qualità a seconda della rotondità delle macchie e dalla distanza tra l’una e l’altra.

Il disegno a lato è un classico esempio di queste koi.

 

 

 

Tradizionale standard con un “tocco unico”. La koi qui a lato è un esempio di koi di questa categoria: una koi con tre macchie distinte come la precedente ma con l’aggiunta di una zona definita ”maruten” sopra la testa, e una zona di bianco nella seconda macchia che crea un bel bilanciamento con il resto del disegno.

 

 

ll “ Sandan ” pattern ovvero il disegno a tre macchie distinte. Esso viene definito da molti il disegno standard a tutti gli effetti e il più desiderabile dagli appassionati.

Il perchè di questo è presto detto: i giapponesi amano raggruppare tutto in gruppi di tre, il numero perfetto. Questo numero lo si può trovare spesso nelle realizzazioni floreali, nelle pietre e negli altri elementi dei giardini e anche nelle composizioni di piante bonsai.

In conclusione se ci si chiede quale koi acquistare nella scelta del pattern, la risposta resta comunque, la koi che più piace a noi.

Se non si hanno aspettative riguardanti i concorsi di bellezza ci si dovrebbe affidare ai propri gusti e scegliere una Koi con un disegno particolare con un tocco di unicità per noi e che non ci stancherà mai negli anni a differenza magari di un disegno più classico che può anche venir definito per certi aspetti un pò ”noioso”.

 

 

Articolo tratto e tradotto da  “The Importance of Pattern” by Mark Gardner “Niigata-Nishikigoi.com”

 

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