Taisho Sanshoku

La Taisho Sanshoku, chiamata anche Taisho Sanke o Sanke, è una Koi bianca con macchie nere e rosse il cui pregio cromatico è determinato dall’armonia e dall’equilibrio dei tre colori.

Fondamentalmente quindi è una Kohaku con marcature di Sumi che, però, non deve essere presente sulla testa, sull’addome o alla base delle pinne pettorali.

Taisho Sanshoku

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Nelle Taisho Sanshoku vanno quindi ricercati gli stessi requisiti standard, previsti per il bianco e rosso, delle Kohaku; infatti una bella Sanke deve essere prima di tutto una bella Kohaku.  Se invece si toglie l’ Hi ciò che resta deve essere una Bekko perfetta.

La varietà fu stabilizzata negli anni 1914 / 1917 (era dell’Imperatore Taisho) anche se non è noto se la prima Sanke sia stata ottenuta intenzionalmente; di alcuni esemplari capostipite delle Sanke sono stati storicamente registrati nella città di Ojiya, Niigata.

Queste Sanke, apparse fra Kohaku incrociate con Shiro Bekko, hanno generato la linea di sangue Torazo, uno delle prime di questa varietà  alla quale risalgono la maggior parte delle Sanke delle koi moderne.

Le Taisho Sanshoku possono essere prodotte utilizzando deposizione di uova da genitori della stessa varietà o incrociando Kohaku con Shiro Bekko.

Caratteristiche e standard delle Sanke

La pelle:

La pelle deve essere lustra, chiara e priva di ombre; con o senza squame.

Il colore:

Il colore bianco (colore dominante) deve essere niveo, il colore rosso Hi, deve essere intenso e brillante non pallido ed il colore nero Sumi deve essere compatto, intenso (come un tatuaggio), non deve tendere al marrone e verrà distribuito in piccole macchie lungo il corpo, aggiungendo l’equilibrio generale del modello.

L’Hi, come nella Kohaku, dovrebbe essere circa il 70% del colore e il Sumi circa il 10%.

Sia gli Hi che i Sumi si estendono fino alla linea dei fianchi, ben equilibrati su entrambi i lati e debbono essere ben definiti. Il Sumi dovrebbe rimanere sopra la linea laterale del pesce e non avvolgere il corpo, caratteristica questa della Showa.

Tutti i tre colori devono comparire nella zona compresa dal retro della dorsale alla pinna caudale, che è chiamata la regione Ozuke .

La testa non dovrebbe presentare Sumi su di essa.

Il Sumi che appare sul bianco è chiamato ” Tsubo Sumi” ed è preferito a quello che appare sul rosso detto “Kasane Sumi” in quanto è auspicabile che i Sumi non si sovrappongano all’Hi, per non diminuire l’effetto Kohaku, nè generare una sorta di modello a scacchi lungo il dorso fino al peduncolo.
La tonalità Sumi dovrebbe essere melanzana bluastro, un nero lucido chiamata Urushi Sumi o nero-nero chiamata Kuro Sumi mentre la tonalità nero-grigio, chiamata Nabe Sumi, non è desiderata.

Il Sumi sul fondo e a metà del corpo è indesiderabile, ma dovrebbe essere distribuito. Alcuni Sumi appaiono in giovane età, mentre altri Sumi appaiono con l’età e ciò deve essere tenuto in considerazione in fase di acquisto del pesce.

Il primo Sumi da riscontrare, guardando la Koi dal davanti al dietro, deve essere su un lato della spalla, esso è chiamato Kata-Sumi. Kata significa lato. Questo è il centro visivo della Koi e deve essere un punto di riferimento di alta qualità per tutti e tre i colori.

Le pinne pettorali devono essere di colore bianco o al massimo qualche striatura di nero chiamato Tejima. Un corretto Tejima non deve portare più di 3 righe per pettorale e deve essere strettamente allineato; il rosso non è ammesso.

Anche la pinna caudale può presentare qualche striscia di Sumi anche se una coda completamente bianca è considerata più graziosa.

Gli occhi dovrebbero essere blu ma possono essere anche bianchi o presentare anche intrusioni di nero; la presenza di altri colori viene considerata un difetto.

Varietà di Taisho Sanshoku

Tsubo Sumi Fa riferimento ad un pattern sconnesso: isole di rosso, con nero (sumi) indipendente (con il bianco che circonda marcature nere e rosse).
Kasane Sumi Kasane significa letteralmente “ad accumularsi”. Esso perciò fa riferimento ad un Sumi che scavalca o è sovrapposto all’ Hi. Spesso ci si riferisce come Kasane-Sumi alle scaglie Hi (rosse) non sono bene ancorate al fondo (ricordate che la Sanke è un pesce bianco di fondo), e quindi non è stabile ma può muoversi col crescere della koi o addirittura può scomparire.
Ato Sumi Letteralmente post-nero. Si riferisce alle aree nere che si sviluppano nella koi matura e che non erano presenti nella koi giovane.
Kuchibeni Fà riferimento ad un pesce con le labbra ricoperte di colore rosso, letteralmente significa “rossetto”.Questa caratteristica solitamente è poco apprezzata in Giappone.
Aka Sanke E’ una koi che presenta una macchia rossa che va dalla testa fino alla coda con marginali intrusioni di bianco e l’aggiunta di macchie nere. Il rosso quindi domina ed il bianco ed il nero si compensano.
Tsubaki Sanke E’ una sottovarietà delle Taisho in cui il colore rosso del corpo si estende per tutta la lunghezza del koi ed è macchiato con il nero; equivale ad una Akamuji per una Kohaku
Maruten Sanke E’ una Kohaku con la presenza di un Tancho (unico bollo rosso di varie forme) presente sulla testa più altre macchie sul resto del corpo.
Doitsu Sanke Sono Sanke pesci prive di squame. Nei concorsi di bellezza sono tollerate le squame solo sulla linea dorsale. Nei concorsi internazionali di bellezza le doitsu sono considerate meno pregiate di una carpa con squame.
Doitsu Aka Sanke Sanke priva di squame che presenta una macchia rossa che va dalla testa fino alla coda con marginali intrusioni di bianco e l’aggiunta di macchie nere; il rosso quindi domina ed il bianco ed il nero si compensano.
Fuji Sanke Non è una varietà in quanto tale, questo è il nome dato ad una Sanke con una lucentezza metallica sulla testa, visibile come piccolissime bolle; questa caratteristica tende a scomparire quando la Koi cresce.

Bibliografia: The Cult of the Koi M. Tamadachi ; The essential book of Koi Brewster, Hickling, Holmes, Fletcher, Martin & Pitham ; The ultimate Koi N. Fletcher ; Le carpe Koi Sarah Zambrino

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