falla dolce

Falla Dolce

Capitolo 2 – Softly does it

di Mike Snaden

Nel primo articolo abbiamo visto quali benefici si ottengono con l’impiego di acqua dolce ora, nel secondo capitolo, andremo ad approfondire alcuni argomenti già trattati per affermare che vivere in una zona con acqua dura non è poi la fine del mondo.

L’acqua tenera offre benefici in termini di: crescita, salute e sviluppo e quindi, l’acqua dura dovrebbe essere vista quale effetto “collo di bottiglia” o una variabile dai fattori limitanti.

Proviamo a cambiare l’angolo di visuale con cui guardare questo argomento con una premessa. Il TDS (Total Dissolved Solids) è il fattore più importante di tutto e questo perché esso ci fornisce un indicazione di durezza dell’acqua, aiutandoci a capire le condizioni dell’acqua stessa ( in realtà il valore di TDS non ci fornisce direttamente l’indicazione di acqua dura o dolce. Sarebbe più corretto vederlo come un “Grande Totale” di qualsiasi cosa sia disciolta nell’acqua come: calcio, magnesio, sodio, ferro, sostanze organiche, resti di cibo, eiezioni dei pesci.

Questo è il motivo per il quale è spesso preso come metro di riferimento la qualità dell’acqua in Giappone.

L’ACQUA GIAPPONESE DOLCE

La stragrande maggioranza delle aree dell’Inghilterra sono penalizzate dal fatto che hanno acqua dura. In Giappone la storia è diversa; l’acqua è estremamente dolce in tutto il paese, al punto che anche l’acqua più dura del Giappone è ancora più dolce rispetto alle zone con acque più dolci dell’Inghilterra.

La gente crede che vengono introdotte nei Mud Ponds le argille ed i gusci di ostriche a beneficio delle Koi, ma in realtà i Mud Ponds sono riempiti prevalentemente di acqua piovana. La pioggia acida in Giappone è un problema risaputo e l’utilizzo di conchiglie, oltre ad aiutare la crescita di insetti e microorganismi, serve unicamente a prevenire i crolli di Ph dovuti a forti acquazzoni.

La pioggia è una forte minaccia per le Koi che vivono nei Mud Ponds, in quanto può rendere rapidamente l’acqua acida e gli allevatori, in previsione di forti piogge, si precipitano nei Mud Ponds e gettano tonnellate di conchiglie per cercare di combattere la fluttuazione del Ph.

ACQUA ARTIFICIALE

Le Koi allevate in pond artificiali filtrati richiedono numerose tecniche di gestione delle acque. Per cominciare questi Ponds sono pesantemente sovraccarichi e l’acqua piovana non è una utile opzione per riempirli dal momento che questa porterà ad una caduta del livello di Ph.

L’acqua piovana in Giappone ha un TDS di circa 3ppm e quindi, assolutamente nessun alcun valore di kH. Dal momento che la densità è così bassa, il suolo e le conchiglie contribuiscono a creare un sistema ecologico in cui le Koi prosperano, ma basta spingere le cose al limite per sovraffollamento che l’ecosistema del Mud Pond viene rapidamente distrutto.

…Torniamo ai nostri Ponds

In un Pond filtrato, l’attività biologica e la produzione di anidride carbonica, portano entrambe verso acqua acida; da qui la necessità di avere durezza carbonatica (KH).

È importante ricordarsi che cerchiamo di mantenere i nostri Ponds puliti e limpidi per un punto di vista estetici e quindi non è il massimo posizionare sul fondo conchiglie ed argille, perchè così facendo si accumulerebbero molti rifiuti prodotti dalle Koi ed andremmo a vanificare la fondamentale importanza del dreno di fondo.

Chi di voi, ha avuto modo di visitare il Giappone, avrà probabilmente notato che la maggior parte degli hobbisti coprono i loro Ponds per evitare che le piogge acide finiscano nel Pond. Con acqua dolce, la pioggia acida riduce velocemente i valori di kH, per poi arrivare ad avere, quindi, acqua acida.

Durante un viaggio in aprile, all’asta di Tosai di Momotaro Koi Farm, ancora una volta avevo portato con me il mio misuratore di TDS, così ho potuto prendere appunti: l’acqua di Momotaro viene pompata da un pozzo sotterraneo e presenta un TDS di 73ppm.

Considerato che la lettura rappresenta un totale di kH, GH e di tutti i solidi disciolti e che 1 kH o 1 GH equivale a circa 17ppm, le cifre parlano da sole. Con un riferimento di 73ppm, il livello massimo assoluto di kH e GH sarebbe un totale di 4 dH. Un teorico 2 dH per ogni parametro. Decisamente lontano dai livelli presenti qui in Inghilterra.

RIDURRE I LIVELLI DI TDS

La maggior parte dei Ponds di Momotaro avevano un livello di TDS di circa 80ppm. Le loro migliori performance di crescita delle Tosai però li ottenevano con un livello di TDS di appena 53ppm ed un livello di kH di appena 1 dH (17ppm). Tutto questo in un Pond filtrato al coperto.

Sembrava strano che il livello di TDS dell’acqua del pond fosse inferiore a quello dell’acqua nuova di fonte, ma Maeda-San affermava che i loro media filtranti “Bacteria House” riducevano efficacemente i livelli di TDS.

Con Daisuke Maeda e Toyota-San ( responsabile per i test dell’acqua a Momotaro Koi Farm) abbiamo parlato di durezza dell’acqua. Il Signor Toyota era pienamente d’accordo che l’acqua dolce è migliore in termini di crescita, e che un livello di kH fosse necessario solo a mantenere il Ph stabile, se monitorato giornalmente.

COME OTTENERE L’ACQUA IDEALE

Lo scambio ionico avviene quando un addolcitore scambia calcio e ioni di magnesio per ioni di sodio. Un fraintendimento popolare sugli addolcitori d’acqua è che l’acqua contiene sale. Non è vero!

Il sale (cloruro di sodio) è utilizzato per la rigenerazione delle resine a scambio ionico durante il processo di lavaggio delle stesse una volta che la loro capacità si esaurisce. Il problema con gli addolcitori d’acqua è che scambiano gli ioni, piuttosto che semplicemente rimuoverli. Ciò significa che scambiamo ioni sul rapporto di uno ad uno, quindi, il livello di TDS rimane lo stesso, quando invece lo scopo del gioco è abbassare proprio il TDS.

Utilizzando, invece, un impianto ad osmosi inversa (RO), l’acqua può essere completamente spogliata di tutti i minerali e contaminazioni in essa contenute; In sostanza, vi è produzione di acqua pura (H2O) o acqua distillata. Quest’acqua solitamente ha un TDS di 5ppm a seconda dell’efficienza dell’impianto RO utilizzato. La maggior parte di quel 5ppm sarebbe anidride carbonica, che rende l’acqua acida, ma che rapidamente si volatilizzerà sotto forma di gas lasciando un Ph di 7.

L’acqua dell’impianto RO, di per se, è molto pericolosa per la vita acquatica per assoluta instabilità del Ph ed assenza di minerali. Se però viene miscelata con acqua di rete non trattata, si può creare acqua meravigliosa che può dare risultati meravigliosi!

Vediamo un esempio pratico: l’acqua di rete di Bristol (UK) ha un livello di TDS di 335ppm. All’interno di questo valore c’è il kH che è di 11 dH (190ppm). Per quanto riguarda la crescita e sviluppo delle Koi, la nostra acqua si potrebbe definire terribile!

Poiché il mio impianto di RO produce acqua con un valore TDS vicino allo zero, miscelo l’acqua trattata con acqua di rete, in un rapporto di 75% RO e 25% di acqua di rete.  La miscela si traduce in acqua con un TDS di appena 84ppm ed un kH di 2.75 dH. Mi sembra un’acqua ideale.

Tutto ciò può sembrare complesso da realizzare, ma invece è abbastanza semplice, a condizione che si conosca il valore kH e TDS dell’acqua corrente prima di provvedere alla miscelazione con l’acqua dell’RO.

È possibile utilizzare il misuratore di TDS per determinare il valore kH dell’acqua miscelata. In questo caso, se il mio livello di TDS, dell’acqua miscelata, supera 84ppm, mi basta solo ridurre un po’ il flusso di acqua principale o, se troppo basso, aumentare il flusso raggiungendo quindi il livello di TDS desiderato.

Condurre il Pond con livelli di kH di cui sopra è abbastanza sicuro a patto che venga controllato con attenzione ed annotando regolarmente eventuali variazioni di livelli di kH. Ovviamente se il livello di kH scende al di sotto del livello desiderato, dovrò fare un cambio d’acqua miscelata o aggiungere direttamente acqua dura.



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