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Mud Pond giapponese: il mito

The Mud Pond Myth

by Mike Snaden  

È veramente meglio far crescere le Koi in un Mud Pond Giapponese?

Per molti anni, gli appassionati di tutto il mondo hanno avuto la convinzione che il miglior modo per ottenere Koi di alto livello, fosse di lasciare i pesci dagli allevatori giapponesi. Io penso invece che, spesso, possa diventare l’opzione sbagliata.

Ovviamente, se non sia ha la possibilità di far crescere Koi di alto livello, allora lasciare i pesci in Giappone potrebbe essere l’unica soluzione migliore ma in realtà, il Mud Pond è un ambiente altamente volatile che porta ad immensi rischi.

Non intendo rischi di morte, ma altri rischi di ogni sorta: rischi di danneggiamento fisico, perdita del colore, mancanza di crescita o, semplicemente, il rischio che tutto non vada come sperato. Il Mud Pond può essere un ambiente meraviglioso, ma solo nel migliore dei casi.

Quando vengono immesse le Koi nei Mud Ponds?

Molti allevatori, immettono le loro Koi nei Mud Pond tra la fine di Aprile ed i primi di Maggio per poi raccoglierle in Ottobre o Novembre. Le Koi più vecchie sono generalmente introdotte prima e raccolte più tardi.

Una volta che le Koi vengono raccolte in autunno, la maggior parte degli allevatori le manterrà al coperto intorno ai 12°C, e non le alimenterà con cibo fino a quando non torneranno nei Mud Pond la successiva primavera. Da ciò si evince che le Koi vengono nutrite e cresciute per 5/6 mesi durante l’estate….. almeno in teoria.

Bisognerebbe però subito scartare l’idea che una volta immesse nel Mud Pond sia solo una questione di riempimento delle mangiatoie per vederle crescere nei successivi 5/6 mesi. La realtà è che i tempi sono ben più lunghi di questi. L’estate nei Mud Pond inizia intorno a metà Maggio con temperature che iniziano a raggiungere i 23/24°.

Nel mese di Luglio arriva la stagione delle piogge che generalmente dura circa due settimane. In questo periodo le Koi ricevono pochissimo cibo, in quanto gli allevatori temono l’eccessiva pioggia acida con possibili cadute del PH, nonché i livelli di ossigeno disciolto troppo bassi. Finita la stagione delle piogge, arriva la “vera” estate.

I primi giorni di Agosto generalmente iniziano con consistenti alimentazioni e ottimi periodi di crescita. Ovviamente tenendo sempre sotto controllo le temperature affinchè non raggiungano livelli di guardia. Temperature fino a 27-28° vanno bene, ma al di sopra di queste il tasso metabolico di crescita supera il desiderio alimentare delle Koi, che diventano così troppo lunghe e magre.

Se le temperature salgono oltre i 30° l’alimentazione è ridotta, in quanto i ridotti livelli di ossigeno disciolti danno luogo a cali di appetito; sopra i 32° l’alimentazione viene generalmente sospesa. Per quanto possano sembrare grandiose le temperature in Agosto, gli allevatori spesso introducono nuove fonti di acqua e questo li rende molto nervosi soprattutto per la cattiva qualità dell’acqua aggiunta; anche in questo caso l’alimentazione viene ridotta. Settembre solitamente è più fresco, con temperature che si aggirano intorno ai 22-23 gradi.

Non è tutto rose e fiori…

Come avete letto condurre al meglio un Mud Pond durante l’estate non è un compito facile. Dei  cinque o sei mesi che le Koi passano nei Mud Ponds, in molti casi, solo tre di questi, in estate, sono ben sfruttati o quasi. Ma le temperature sono solo uno degli aspetti di cui tener conto nei Mud Pond.

Data la stagione delle piogge e di condizioni di siccità frequenti, l’acqua è spesso lontana dalla sua condizione ideale. Un pH che scende pericolosamente verso il basso o che, a volte, risale troppo in alto può portare a danni del colore ed a pelle scolorita.

Un Mud Pond può quindi ottenere risultati meravigliosi in un anno, ed averne di terribili l’anno successivo. C’est la vie!

Acqua dolce ed un ph neutro di 7,0 – 7,3  sono generalmente le condizioni migliori per allevare Koi, in quanto questo è l’ambiente in cui si sono geneticamente meglio adattate nelle diverse generazioni di allevamento in Giappone. Dalle dimostrazioni e dalle tribolazioni dei Mud Pond la realtà che esce è che non abbiamo realmente bisogno di ottenere le prestazioni dei Mud Ponds. La ragione di questo sta nella coerenza con cui seguiamo i nostri laghetti filtrati.

La prima cosa che dobbiamo tenere a mente quando compariamo i nostri laghetti filtrati ed i Mud Ponds è il fattore stabilità. In pratica ciò significa che non dobbiamo spingere le cose al limite; un Mud Pond probabilmente raggiungerà i suoi meravigliosi risultati nei tre mesi estivi ritenuti diciamo così “utilizzabili” mentre i nostri pond, invece, impiegheranno cinque o sei mesi pieni per raggiungere i medesimi risultati.

Le temperature dei Mud Pond

A differenza dei Mud Pond nei nostri ambienti, se riscaldati, non abbiamo la necessità di preoccuparci della temperatura. La mia opinione è che a temperature di 23°C, da Maggio fino ad Ottobre, ci avvicinano facilmente a quelle dei Mud Pond considerando una buona qualità dell’acqua.

Non abbiamo la necessità di più alte temperature di 28°.

Alte temperature nei nostri Ponds filtrati spesso hanno effetti negativi nei confronti del colore “Teri” e della brillantezza. La temperatura di 23° è una temperatura ottimale che farà facilmente crescere una koi, mantenendo il colore in ottime condizioni. Se avete una buona qualità dell’acqua e un buon equilibrio delle temperature, potete spingere la temperatura a 24° ma senza la necessità di andare più in alto.

L’ultima parte di Agosto fino a Settembre sono i migliori mesi dell’estate. Sfruttate al massimo questo periodo per incrementare il cibo.

L’importanza della Temperatura e Luce

Uno degli aspetti più importanti nell’allevamento delle Koi con ottimali condizioni di colore, è la relazione tra Luce e Temperatura in quanto una koi necessita della giusta luce per sviluppare la sua bellissima colorazione. Troppa poca luce renderà il colore troppo pallido ed irregolare mentre troppa luce renderá il colore troppo rosso fino alla “rottura”.

È importante trovare il giusto equilibrio mantenendo il colore morbido e lucido al fine di assicurarne la durata nel tempo in modo che diventi una bella Jumbo Koi. Se il vostro pond riceve troppo sole diretto, cercate di ombreggiarlo nelle ore pomeridiane. Il sole del mattino arriva con basse temperature, più sicure per le Koi mentre il sole pomeridiano tende a sollevarle rapidamente ed è più intenso.

Gli effetti del Ph e kH

L’acqua dei Mud Ponds non è dolce, é incredibilmente dolce !!! Far arrivare l’acqua dei nostri Ponds a tali livelli di durezza è praticamente impossibile, e questo soprattutto causa di carichi biologici che subisce il pond ed il filtro. Però il carico biologico può effettivamente essere utilizzato a nostro vantaggio in qualche misura.

Sono sicuro che alcuni lettori avranno notato che se il vostro Pond riceve poco cibo, il pH tende a raggiungere livelli leggermente più elevati; questo a causa dei bassi livelli di acido creati dal mangime derivanti da una alimentazione più leggera. Elevate quantità di cibo producono alti livelli di acido e quindi livelli bassi di Ph.

Anche i livelli di KH hanno effetti significativi sul Ph. Se un Pond presenta un livello infinitamente alto di KH, questo (supponendo che non ci siano fioriture algali) avrà un pH di 8,4 mentre un basso livello di KH permetterà al Ph di scendere a livelli molto bassi. Solitamente un laghetto ben gestito con un KH di 2~3 dH, presenterà un Ph tra i 7.2 ed i 7.5.

Se viene mantenuto quindi un buon livello di funzionamento della filtrazione che consente una buona somministrazione di cibo, il risultato sarà un pond con bassi livelli di kH ed una minore oscillazione del Ph dovuto al fatto che gli acidi prodotti dalla Koi e dai filtri biologici sono abbondantemente sufficienti a contenere i picchi del Ph.

Immaginiamo che 100 ioni di KH siano presenti in 1 metro cubo di acqua. Se gli ioni acidi sono abbondanti questi 100 ioni si esauriranno in un determinato tasso di tempo, ma se nello stesso volume di acqua gli ioni di KH sono 1000, questo valore 10 volte superiore potrà neutralizzare gli acidi ionici molto più velocemente.

Ma attenzione, avere un KH più basso vi permetterà sì di avere un pH più basso, ma così facendo, è necessario accertarsi che il livello di KH sia mantenuto costante nel tempo. Se i livelli non vengono mantenuti allora essi diverranno sempre più poveri fino al punto che si verificherà un crash del pH.

Ma se siete attenti e manipolate i vostri livelli di kH in modo da essere in grado di portare il pH tra 7,2 e 7.5, i risultati si riveleranno molto gratificanti. Tenete a mente però che anche se un laghetto ben equilibrato può aiutare ad ottenere i livelli di pH più stabili, cambiamenti repentini di Ph nel pond avranno come conseguenza di condizionare i colori delle vostre Koi.

Non esagerate!

Total Dissolved Solids

La conduttività o TDS è un altro parametro che non può generalmente essere ottenuto in un pond filtrato, come invece accade nel Mud Pond. La ragione è insita nella necessità di avere un livello sicuro di KH; in un Mud Pond con un TDS di 30 ppm nell’acqua non potranno essere contenuti livelli significativi di ioni di qualsiasi tipo, tanto meno di ioni KH.

Detto questo, penso che anche con un pond con valore TDS trA 100 e 150 ppm (quindi con un pH non troppo alto) ci si possano aspettare buoni risultati.

Anche il differenziale tra nuova acqua immessa e acqua matura del pond dovrebbero essere mantenuto al minimo possibile. Solo perché la nuova acqua è immessa con un TDS di 100 ppm non significa necessariamente che l’acqua del pond sia altrettanto buona. Se il pond ha un TDS di 300 (con un differenziale di 200) è terribile, mentre se il pond con TDS misura 130 ppm (con un differenziale quindi di soli  30 ppm) è abbastanza buono. Il differenziale è un indicazione della quantità di sottoprodotti di rifiuti contenuti nell’acqua ed in questi sottoprodotti di rifiuti  sono inclusi i fenormoni che, si dice, siano restrittivi per la crescita.

I livelli di GH in un Mud Pond

Nei Mud Pond i livelli di GH sono trascurabili. In Giappone, i maggiori esperti di Koi (Miyazaki, Takigawa, etc) raccomandano di mantenere livelli di GH al di sotto di 50 ppm. In un pond con alto differenziale di TDS, scoprirete che anche il livello di GH nel pond sarà superiore a quello della nuova acqua, e questo perchè il cibo delle Koi contiene elevate quantità di Calcio e Magnesio che, diventati rifiuti disciolti nell’acqua, alzano i livelli di GH.

Argille… dovrebbero essere aggiunte?

Non sono mai riuscito a capire perché alcune persone insistono sull’utilizzo di additivi di argilla.

Solo nel caso di un pond con scarsa o incompleta filtrazione c’è una logica sull’utilizzo delle argille in quanto l’elevata presenza di quantità di zeoliti assorbiranno le impurità nell’acqua. Se si vogliono utilizzare le argille si deve essere certi di eseguire continui afflussi di buona acqua nuova per mantenere i livelli di TDS e GH bassi altrimenti il GH in particolare aumenterà nel tempo con l’uso dell’argilla.

Sia per un lungo o breve periodo, se è presente una buona filtrazione, è meglio evitare l’uso delle argille. Se purtroppo si dispone di un pond con un lento riciclo di acqua e un piccolo filtro allora forse in questo caso il pond può beneficiare delle argille ma a condizione di mantenere il GH a livelli diluiti con l’aggiunta di acqua nuova.

Osmosi Inversa

Questo è un meraviglioso metodo di diluizione dell’acqua delle rete idrica destinata al pond. L’ RO (Reverse Osmosis) abbassa i livelli di durezza in modo da rendere l’acqua una morbida miscela. Ho scritto a riguardo per diversi anni numerosi articoli pubblicati su Koi Nation. Se si dispone di acqua dura dai parametri proibitivi, allora il RO potrebbe benissimo essere la strada migliore o l’unica.

I livelli di ORP nel Mud Pond

L’ ORP, il potenziale di ossidazione-riduzione, è un argomento da sempre in discussione. Sono stato a lungo della convinzione che i livelli di ORP nei Mud Pond sono molto bassi e che la natura anti-ossidante dell’ORP negativo del Mud Pond sia ciò che mantiene basso questo valore della nuova acqua. Naturalmente anche i livelli ORP sono indicativi di purezza del sistema, ma  oggi penso che sia meglio inseguire i livelli ottimali di TDS e lasciare che l’ ORP sia quel che sia.

Si può avere più ossigeno?

Per qualche motivo, molte persone pensano di fare un grande favore alle Koi con l’aggiunta di pesanti areazioni e che ciò sia assolutamente necessario per raggiungere il livello massimo di saturazione quando in realtà, probabilmente la metà della quantità di aerazione fornita continua a mantenere i livelli di O2 al punto di saturazione. Questo può portare ad effetti negativi sulle Koi.

Per comprendere questo fenomeno dobbiamo considerare il fatto che tendiamo a guardare i livelli di ossigeno esclusivamente in mg/lt. Se la consideriamo come situazione ipotetica raggiungere i 10mg/l di O2 in realtà ciò ha poco senso, è molto più vantaggioso considerare i livelli di O2 in percentuale di saturazione, al fine di poter condurre il nostro sistema in condizioni ottimali ed in sicurezza.
Una quantità di aerazione eccessiva in un Koi Pond crea raramente problemi, ma si sono riscontrati indizi che in Pond più profondi con eccessiva aerazione, i pesci possano cadere preda di problemi alla vescica natatoria, segnali, questi, che presagiscono alle malattie da ipersaturazione (Bubble Gas Disease).

Se si dispone di un Pond con un profondità di 1,8 mt fortemente aerato, possono esserci casi di Koi che appaiono con la testa ricoperta da uno spesso strato di mucosa. Anche le pinne appaiono stressate. Se ciò accade, è il caso di controllare i livelli di ossigeno e provare a ridurre i livelli di aerazione. Se la mucosa dei pesci reagisce, riducendosi, allora avete trovato la causa del problema.

È giusto però affermare che massimizzare i livelli di ossigeno rende le Koi molto più attive ed affamate e questo è un altro motivo per il quale non conviene far scaldare troppo il Pond.

Con temperature superiori a 25°C, il livello di O2 inizia scendere al di sotto di 8 mg/l e nonostante le Koi abbiano un metabolismo molto alto, livelli bassi di O2 impongono alle Koi di mantenere bassi livelli energetici e poco appetito, quindi difficoltà a mantenere una buona forma durante la crescita.

Le piccole Koi riescono ad assumere più facilmente ossigeno rispetto alle Koi più grandi. Questo è uno dei motivi per cui in Giappone i pond per le piccole koi sono poco profondi, quindi prendono più sole e le temperature sono più elevate. Nisai e Koi più vecchie mangiano molto meno a temperature che superano i 30° mentre a temperature superiori ai 32° gli allevatori sospendono l’alimentazione.

Personalmente non porto i miei pond ad una saturazione del 100%; in genere raggiungo la saturazione del 90 – 95%, in quanto la ritengo più sicura.

Le temperature invernali

Molte persone sembrano insistere a mantenere il pond a temperature elevate durante l’inverno al fine di poter continuare ad alimentare le Koi tuttavia, questa procedura è abbastanza inutile in quanto se non si raggiungono e superano i 18° C le Koi non cresceranno comunque. E comunque se anche l’acqua venisse riscaldata fino a 18° o più, ciò sarebbe comunque vano poichè la scarsa quantità di luce in quel periodo dell’anno non farà mantenere il colore ai pesci.

L’inverno deve essere considerato come un periodo di transizione, limitandosi solo a mantenere le condizioni ottimali.

Questa è la ragione per cui molti allevatori tendono a svernare le Koi a circa 12° C;  a questa temperatura il colore diverrà molto bello ed il Sumi svilupperà una buona brillantezza, mentre il tasso metabolico si ridurrà senza che ci sia più la necessità di alimentare i pesci. Koi che sono state svernate, tendono a mangiare più abbondantemente durante i mesi estivi e quindi mettere su peso molto più rapidamente.

Le Tosai tuttavia sono materia di tutt’altra argomentazione; spingerle attraverso tutto l’inverno garantisce le basi per il loro sviluppo futuro.

Conclusioni

Riassumendo questo articolo possiamo affermare che crescere una Koi fino a diventare una meravigliosa Jumbo Koi è in realtà sorprendentemente facile. Adottando i metodi di cui sopra è molto più facile di quanto sembri.

La cosa più importante di tutte però è partire da Koi con la giusta genetica e le giuste qualità che giustifichino lo sforzo.

   

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