Le Chilodonella sono parassiti della pelle e delle branchie, considerati i più pericolosi tra i protozoi. Ne esistono di due tipi: la cyprini e la hexastichus che differiscono tra loro per la costituzione fisica del parassita.
Entrambi sono protozoi della famiglia Chilomidodontidae una classe dei ciliati, organismi la cui superficie è ricoperta di ciglia che usano per muoversi liberamente sulla pelle delle Koi ed ancorarsi alle vittime.
FORMA DELLA CHILODONELLA
Di forma ovale, con il corpo appiattito in direzione spinale ventrale coperto di ciglia, misura tra i 40 e i 70 micron di lunghezza. A causa delle sue ridotte dimensioni per effettuare una corretta identificazione e diagnosi di questa parassitosi è necessario un raschimento di muco e l’esame microscopio.
La struttura è simile a quella del parassita che causa l’ictio: due nuclei che formano un macronucleo che ne regola le funzioni vitali e sessuali. Sul lato ventrale, più vicino alla parte anteriore fine, si trova la bocca con cui si ciba in genere di cellule epiteliali esfoliate. Può però, sempre con la bocca, perforare le cellule o il delicato tessuto branchiale succhiandone il contenuto ed ogni tessuto danneggiato in ambiente acquatico sappiamo essere una porta sempre aperta ai batteri opportunisti e funghi.
E’ un protozoo che si moltiplica rapidamente attraverso la divisione a temperature di 8° / 10° gradi centigradi , anche se di tanto in tanto un abbinamento di due individui avviene in caso di scambio del materiale genetico, in un processo noto come coniugazione. Muore a temperature superiori a 20° centigradi. Per questo il periodo più critico per l’esplosione di focolai è il tardo inverno o la primavera.
Il parassita non soppravvive a lungo senza un ospite ma poiché è un nuotatore efficiente, l’infezione da Koi a Koi può anche diffondersi rapidamente, soprattutto in stagni sovraffollati.
Chilodonella : vista al microscopio/em>
SINTOMI:
Come per molte infestazioni parassitarie, la Chilodonella può restare dormiente per lunghi periodi di tempo, ma se e quando il pesce diventa stressato o indebolito per qualsiasi motivo, o se la qualità dell’acqua si deteriora, essa rapidamente riprende la sua riproduzione ed una volta che le branchie sono attaccate la mortalità è elevata.
E’ quindi probabile che una infestazione di Chilodonella diventerà evidente solo quando si avvicina a un livello clinico. Un campione di muco a questo punto può rivelare molte centinaia di questo parassita. Nei casi più gravi la pelle può essere così densamente coperto di parassiti da apparire gonfio.
Severa infestazione di Chilodonella
I pesci che ne vengono colpiti presentano un intenso sfregamento e torpore. Nel caso in cui vengano attaccate le branchie la Koi può avere una respirazione accelerata e dirigersi verso la superficie dell’acqua boccheggiando con, a volte, difficoltà natatorie. All’inizio di un attacco protozoo le Koi hanno una risposta naturale alla immensa irritazione, producendo muco in eccesso. La Koi colpita presenta quindi un aspetto viscido provocato da una ipersecrazione mucosa che in pratica la rende lucida.
L’’insediamento preferito del parassita è la zona posteriore della nuca fino alla spina dorsale. In queste zone la mucosa si inspessisce e diventa di colore bianco fino a staccarsi del tutto provocando piaghe.
CURE:
I pesci colpiti o con il solo sospetto vanno immediatamenete isolati in apposita vaschetta di quarantena con utilizzo di un aeratore attivo 24 ore su 24 per ostacolare il nuoto del parassita ed ossigenare fortemente l’acqua. Tutti i parassiticidi abitualmente in commercio sono efficaci contro la Chilodonella.
Anche un trattamento con il sale puo´essere risolutivo della parassitosi . Un altro utile trattamento antiparassitario lo si ottiene utilizzando il perossido d’idrogeno (Peridox®)
Letteratura: “Fish Disease – Diagnosis and Treatment“- Edward J. Noga ; “Fish Disease Manual” – Hamish D. Rodger ; “Malattie dei pesci d’acquario” – Dieter Untergasser. ; “Advanced Koi Care” – Nicholas Saint-Erne ; “Koi Medicine” – Lance Jepson