Il KHV è una gravissima infezione virale altamente contagiosa causa di una alta mortalità nelle Koi che ne sono affette. L’agente eziologico è il Koi Herpesvirus della famiglia Herpesviridae ma noto anche col nome di nefrite interstiziale delle carpe e virus della necrosi branchiale.
Gli autori di questa scoperta fornirono prove a sostegno della classificazione del virus come un Herpesvirus, e lo chiamarono Cyprinid Herpesvirus 3 (CyHV-3), facendo seguito alla nomenclatura di altri Cyprinid Herpesvirus: CyHV-1 (Pox o papilloma virus dei Ciprinidi) e CyHV-2 (virus della necrosi ematopoietica dei Carassi o pesci rossi).
L’analisi della sequenza del genoma ha mostrato che KHV è strettamente correlato al CyHV-1 e CyHV-2.
Lesioni da Koi Herpes Virus:
Storicamente il primo isolamento del virus è avvenuto in Israele nel 1998. Da allora altri casi hanno colpito molte altre nazioni come gli Stati Uniti, l’Europa e l’Asia.
CARATTERISTICHE DEL KHV
Il KHV è classificato come DNA virus. Come tutti i virus appartenenti al gruppo dei retrovirus (virus che prima della loro replicazione necessitano di una integrazione del loro DNA nel genoma ospite), una volta infetto il pesce manterrà il virus all’interno del proprio corpo per tutta la vita.
Il virus è in grado di provocare la morte nel 90-100% dei casi in cui la Koi ne è venuta in contatto e risultano maggiormente sensibili gli avannotti e le Koi giovani fino ai 2 anni di età.
SINTOMI
I sintomi della malattia sono spesso poco specifici e la morte può sopraggiungere molto rapidamente già entro le 48 ore dalla prima manifestazione dei primi sintomi. Il virus produce importanti lesioni alle branchie e frequenti infezioni secondarie batteriche o parassitiche possono mascherare i danni causati dalla infezione virale primaria.
I pesci colpiti dalla malattia presentano una abbondante iperproduzione di muco, stazionano verso la superficie dell’acqua e mostrano letargia, difficoltà respiratorie ed incoordinazione nel nuoto. I segni esterni della malattia possono includere branchie chiazzate di macchie bianche e rosse (simile a quelle della malattia colonnare) con sanguinamento, occhi infossati, colori sbiaditi della livrea e bolle sulla pelle.
L’esame microscopico da biopsia delle branchie rivela spesso un alto numero di batteri e parassiti vari. Segni interni di KHV non sono specifici, ma possono includere aderenze nel cavità del corpo e un aspetto screziato di organi interni.
Necrosi branchiale:
MODALITA’ DI DIFFUSIONE
Il KHV sembra diffondersi nello stesso modo della maggior parte degli Herpesvirus. La modalità di trasmissione della KHV è solitamente orizzontale (da pesce a pesce), ma trasmissioni uovo-associate (di solito chiamate ‘verticali’) attualmente non possono essere escluse. La trasmissione orizzontale può essere diretto (da pesce a pesce) o vettoriale, e l’acqua è il principale vettore abiotico. Da un pesce malato il virus viene eliminato con le feci, l’urina, le branchie, la pelle e il muco.
Il decorso della malattia può essere rapido, in particolare a temperature ottimali (23-25 °C), ma meno rapido a temperature inferiori a 23 ° C. La malattia può manifestarsi già dopo 3 giorni l’aggiunta di pesce sano in un laghetto che contiene pesci malati, ma altri ricercatori hanno riferito chè l’infezione possa necessitare di tempi anche superiori (8-21 giorni)
A seconda della temperatura dell’acqua, i pesci esposti al virus si possono infettarsi sviluppando la malattia e morire o diventare portatori del virus. La mortalità correlata alla malattia in genere si verifica tra i 18 e i 27 °C). Al di sotto dei 18 °C diminuiscono drasticamente, fino ad annullarsi, i casi di decessi. Nessun caso di malattia è stato segnalato oltre la temperatura di 30 °C).
DIAGNOSI
La diagnosi di KHV richiede l’assistenza di uno specialista veterinario e di un laboratorio specializzato in tali evenienze.
Metodi diretti puntano ad isolare il virus o parti di esso (PCR: Polymerase Chain Reaction), metodi indiretti indagano la risposta immunitaria della Koi attraverso la ricerca di anticorpi specifici diretti contro il virus. Nei metodi diretti il prelievo viene fatto dal pesce morto, non sono disponibili al momento test non letali. Un test PCR negativo non significa l’assenza di infezione. Questo test è estremamente utile a valutare istantaneamente la presenza del virus in un soggetto appena deceduto.
Metodi indiretti per KHV includono il test ELISA, che ricerca gli anticorpi prodotti dal pesce contro il virus. Questo test è in grado di fornire la prova che la Koi sia stata esposta ad agenti infettanti, ma purtroppo il test non può determinare se la Koi è ancora infetta. Pertanto questo metodo non è raccomandato come test principale per la diagnosi.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
E’ importante distinguere la malattia erpetica da altri KHV che possono causare la malattia. Le due altre malattie virali riconosciute sono la Viremia Primaverile delle Carpe (SVC) e il Pox (CyHV-1). Queste malattie hanno gestioni e implicazioni normative notevolmente diverse. La viremia primaverile delle carpe è causata da un RNA virus, il Rabdovirus, capace di infettare la carpa comune, la Koi, la carpa erbivora (Amur), ed il Carassio (pesce rosso).
Focolai di SVC si sono verificati in Europa, Medio Oriente, Russia e Stati Uniti, sebbene non sia stata riconosciuta come malattia virale fino al 1971. La SVC di solito provoca la malattia quando le temperature dell’acqua variano tra 5 e i 18 °C), a differenza KHV, che provoca in genere focolai a temperature dell’acqua più elevata. Quando la diagnosi di questa malattie è certa essa va notificata ai servizi veterinari di stato.
Il Pox (CyHV-1) è causato da agenti erpetici diversi. Il CyHV-1 produce masse simili a verruche sulla pelle e sulle pinne dei pesci adulti, ma può essere associata ad alta mortalità nei pesci con meno di due mesi di età. Il Pox, diversamente dal KHV, non è una malattia che necessiti di denuncia alle strutture veterinarie dello stato. Temperature superiori ai 20 °C aiutano a ridurre le escrescenze sulla pelle e sulle pinne dei pesci
adulti, ma non eliminano il virus dal pesce. Nei pesci adulti il CHV-1 si presenta tipicamente come una malattia non letale ed autolimitante.
TERAPIA
Non vi è alcun trattamento conosciuto per il KHV. Antivirali non sono attualmente disponibili per trattare KHV o altre malattie virali dei pesci.
Studi scientifici hanno dimostrato che i pesci possono sviluppare una naturale resistenza a seguito di esposizione virale se le temperature dell’acqua sono rialzate a 30 °C. Tuttavia, questa tecnica aumenta solo leggermente i tassi di sopravvivenza e l’innalzamento artificiale della temperatura dell’acqua, usato a tale scopo, può portare ad un aumentata incidenza di altre più comuni malattie batteriche e parassitarie.
Alte temperature dell’acqua non sono in genere consigliate per l’allevamento delle Koi e comunque pare che il mantenimento di alte temperature possa produrre soggetti portatori del virus, anche se non sviluppano clinicamente i segni della malattia. Questi pesci vettore possono poi diffondere la malattia a nuovi pesci che non siano stati esposti precedentemente al virus.
DISINFEZIONE
Le particelle virali possono restare attive in acqua per almeno 4 ore, ma non oltre le 21 ore alla temperatura di 23-25 °C. Tuttavia, protocolli di disinfezione comune (es. cloro) possono essere utilizzati per eliminare il virus dalle attrezzature in modo efficace. Il protocollo consigliato per il cloro è di 200 ppm (200 mg/L) per un’ora. Composti di cloruro di ammonio quaternario possono essere utilizzati anche per i sistemi e le attrezzature. Essi sono più delicati sulle attrezzature rispetto alle soluzioni di cloro.
PREVENZIONE
La quarantena è il metodo più affidabile per evitare di introdurre il KHV in un laghetto. Per applicare una quarantena in modo efficace, tutti i nuovi pesci devono essere isolati in un contenitore separato e, idealmente in un diverso edificio. La quarantena dei pesci richiede attrezzature come reti, secchi, e tubi sifone che vengono utilizzati solo per loro. Inoltre, bagni disinfettanti ai piedi e lavaggi alle mani dovrebbe essere praticati da qualsiasi persona che entra in contatto con i pesci in quarantena. I pesci devono restare in quarantena per un minimo di 30 giorni.
Il miglior modo di prevenire una infezione da KHV è quello di conoscere i propri fornitori di Koi ed instaurare con loro un rapporto fiduciario. Prima di acquistare qualsiasi Koi chiedete se hanno avuto importanti perdite inspiegabili. Il monitoraggio e le analisi per il KHV può essere effettuata solo con prove di laboratorio (come sopra descritto), quindi se i fornitori hanno avuto importanti perdite e non hanno controlli regolari da laboratori veterinari specializzati può essere un rischio acquistare i pesci da loro.
Per ridurre al minimo la diffusione della malattia da KHV, è importante tenere le Koi provenienti da fornitori diversi in contenitori differenti. E’ buona norma, se si partecipa ad un Koi Show, tenere i pesci di ogni partecipante separati in vasche dedicate. Le Koi che tornano da Koi Show dovrebbero essere messe in quarantena per un minimo assoluto di tre settimane prima di essere immesse di nuovo nel loro ambiente. Le nuove Koi devono essere messe in quarantena e osservate per tre o quattro settimane prima di essere aggiunte al laghetto con le altre. Alla fine di questo periodo di quarantena, prima di mettere le nuove Koi con quelle vecchie è utile testare per qualche giorno una Koi sentinella prelevata dal laghetto e messa assieme a quelle quarantenate. Se la Koi non manifesta segni di malattia, anche le altre nuove Koi possono essere messe nel laghetto.
ZOONOSI
Non sono conosciute infezioni erpetiche trasmesse da animale a uomo e viceversa.
Video sulla biosicurezza
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