La salute umana è correlata strettamente a quella degli animali con cui l’uomo entra in contatto e le zoonosi, malattie infettive che possono essere trasmesse dagli animali direttamente all’uomo, conferiscono carattere di pericolosità alle attività di manipolazione o di trattamento delle Koi.
Esse rappresentano pertanto una continua fonte di pericolo per il koi keeper che può sempre venire a contatto con malattie zoonotiche specifiche degli animali acquatici.
La complessa interazione tra il pesce, l’agente patogeno, e l’ambiente acquatico aumentano le possibili vie di trasmissione e una ulteriore complicanza deriva dal fatto che molti patogeni zoonotici non sono causa di malattie per i pesci stessi.
Per fortuna non vi sono parassiti o agenti virali o zoonosi fungine acquisibili direttamente dai pesci attraverso il semplice contatto, rimanendo così solo i batteri quali patogeni potenzialmente acquisibili per manipolazione delle Koi.
La maggior parte delle infezioni batteriche zoonotiche sono considerate infezioni opportunistiche negli esseri umani e sono generalmente il risultato di un trauma (tagli, abrasioni, punture) o associate con individui in quel momento immunocompromessi.
Batterio patogeno | Via di trasmissione | Segni clinici nel pesce | Segni clinici nell'uomo |
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Mycobacterium spp. | Contatto con tessuti infetti, biofilms o acqua contaminata | Letargia, dimagrimento, cambio pigmenti, esoftalmo, perdita scaglie, ulcerazione della pelle | Noduli granulomatosi di lesione cutanea ulcerata |
Streptococcus iniae | Contatto con tessuti infetti o acqua contaminata | distensione Addominale, emoraggie della pelle, esoftalmo | cellulite batteriemica, Artrite sistemica, endocardite, meningite e raramente morte |
Aeromonas spp. | Contatto con tessuti infetti | ulcerazioni della pelle, scaglie sollevate, Distensione addominale, esoftalmo e morte | Edema localizzato e gonfiore del sito infetto |
Vibrio spp. | Contatto con tessuti infetti | ulcerazioni della pelle, scaglie sollevate, Distensione addominale, esoftalmo e morte | Edema, gonfiore dei tessuti e fascite necrotizzante |
Erysipelothrix rhusiopathiae | Contatto con tessuti infetti o acqua contaminata | Nessuna apparente patologia | Infezioni della pelle generalmente localizzate, endocarditi e morte |
INFEZIONI DA MICOBATTERI
Probabilmente la più conosciuta infezione zoonotica acquisibile dai pesci è quella causata dal Mycobacterium spp., un batterio Gram-positivo, ubiquitario nell’ambiente acquatico, non mobile e acido-resistente, facente parte della forma non tubercolare dei micobatteri patogeni.
Le due maggiori specie di Mycobacterium comunemente colturate nei pesci di acqua dolce possono mostrae ceppi di Mycobacterium marinum, Mycobacterium fortuitum, Mycobacterium chelonae, Mycobacterium ulcerans, Mycobacterium flavescens, Mycobacterium gordonae. Mycobacterium chesapaeki, Mycobacteriumshottsii.
Tutti i Mycobacterium aquatici possono risultare in un stati acuti o cronici di malattia in pesci anche senza evidenti segni clinici. La più facile via di trasmissione tra i pesci è il contatto con feci o tessuti mentre branchie infette o lesioni ulcerose della pelle disseminano l’organismo Mycobacterium o altro materiale infetto nell’acqua.
L’infezione da Mycobacterium nell’uomo è così spesso osservata in individui che lavorano con i pesci, da chiamarsi generalmente con il nome di “malattia della manipolazione dei pesci” o “granuloma da acquario”.
Il batterio penetra nella cute attraverso piccole ferite, dove provoca un granuloma, dopo un periodo di incubazione di circa 1 mese.
Nell’uomo la lesione appare generalmente sulle estremità a causa delle preferenza dell’organismo per le basse temperature (<30°) e si presenta come lesioni ulcerative o noduli granulomatosi sollevati.
INFEZIONI DA STREPTOCOCCO
Lo Streptococcus iniae è un coccobacillo patogeno zoonotico dei pesci capace di causare severe malattie cliniche nell’uomo. L’infezione di questo batterio Gram-positivo mostra segni clinici quali distensione addominale, petecchie emorragiche sul derma, esoftalmia e spesso conduce alla morte della Koi infetta.
Il segno clinico più frequente nell’uomo di un’infezione da S. iniae è la Cellulite Batteriemica, detta anche Cellulite Infettiva, un’ infezione batterica pericolosa del tessuto connettivo caratterizzata da un’infiammazione acuta e grave del derma e degli strati sottocutanei.
La cellulite infettiva si manifesta con rossore, infiammazione e dolore cutaneo in corrispondenza del punto d’infezione.
Se non opportumente curata l’infezione può evolvere in fascite necrotizzante. In persone immuncompromesse possono associarsi complicanze come endocarditi e meningiti.
Nella maggior parte dei casi riscontrati il batterio opportunista entra in contatto con l’uomo attraverso lesioni preesistenti durante la manipolazione dei pesci, specialmente in quelli morti.
INFEZIONI DA AEROMONAS
L’ Aeromonas comprende circa 16 specie diverse, tra cui A. hydrophila, A. caviae o A. sobrio. Anche se i membri di questo gruppo di batteri sono implicati in malattie umane, non tutti i ceppi sono patogeni; sono tutti considerati “patogeni opportunisti”, cioè che normalmente non sono patogeni, ma in particolari condizioni sono in grado di generare la malattia.
Quando entra nel corpo della sua vittima, viaggia attraverso la circolazione sanguigna fino al primo organo che incontra. Produce l’enterotossina citotossica aerolisina (ACT), una tossina in grado di danneggiare gravemente i tessuti.
Questo tipo di batterio Gram-negativo è veramente difficile da uccidere ed è resistente anche alle basse temperature (può vivere anche al di sotto dei 4 °C).
Il batterio provoca lesioni e ulcere nelle Koi, in particolare durante la primavera e l’estate, quando la temperatura aumenta. con danni visibili alla coda e le pinne. Nella maggior parte dei casi, l’infezione sistemica è un segno di grave coinvolgimento batterico che spesso termina con la morte del pesce.
Nell’uomo, se viene ingerita acqua del laghetto, può causare gastroenteriti che possono essere contratte specialmente da bambini o da persone con disfunzioni al sistema immunitario. Sono classificate due tipi di gastroenteriti: la prima con sintomi simili al colera, che causa diarrea; l’altra causa dissenteria gastrointestinale con perdita di sangue.
A contatto può causare anche infezioni che infiammano le cellule epiteliali. In rari casi può provocare fascite necrotizzante.
INFEZIONI DA VIBRIONI
Sebbene le infezioni da Vibrio spp. siano piuttosto rare in Italia, tali microrganismi, batteri Gram-negativi, aerobi-anaerobi facoltativi, possono essere potenziali cause di gastroenteriti dal momento che si tratta di patogeni ampiamente diffusi nell’ambiente acquatico.
Questi patogeni, oltre a provocare infezioni gastro-enteriche, possono determinare batteriemie e infezioni di ferite aperte per contatto con acqua di laghetto con soluzioni di continuità delle cute dell’uomo.
Anche se maggiormente presente in acque marine il Vibrio spp è stato occasionalmente colturato anche in acqua dolce sia sulla cute che nel tratto gastrointestiaale dei pesci che non mostravano alcun segno clinico.
In pesci sottoposti a stress questo batterio può provocare malattie con sintomi simili ad altre infezioni batteriche.
Le specie a cui si è più comunemente esposto con i pesci sono Vibrio vulnificus, Vibrio parahemolyticus and Vibrio colera con il V. vulnificus quale più comune batterio interessato nelle infezioni all’uomo.
Le manifestazioni cliniche nell’uomo, diverse dalla gastroenterite che si manifesta con diarrea, sono edema e onfiore dei tessuti nel punto di infezione con possibilità di aggravamento in fascite necrotizzante.
INFEZIONE DA ERYSIPELOTHRIX
Erysipelothrix rhusiopathiae è un bacillo polimorfo, gram-positivo che cresce sia in presenza che in assenza di ossigeno. Diffuso in tutto il mondo, E. rhusiopathiae è considerato un organismo patogeno, che causa un’infezione nota come erisipeloide negli esseri umani.
L’erisipeloide è una infezione cutanea comunemente conosciuta con il nome di “malattia dei pescivendoli” che si contagiano di solito a seguito di punture con spine di pesce ma in realtà l’infezione può colpisce in genere chiunque maneggi dei pesci.
Le lesioni determinate dalla batterio rimangono in genere localizzate, sono di colore tendente al rosso-violaceo e si manifestano alle mani ad alle braccia.
Se l’infezione diventa generalizzata, attraverso il torrente sanguigno, può colpire le articolazioni (artrite) o le valvole cardiache (endocardite).
ALTRE INFEZIONI DA BATTERI ZOONOTICI
Vi sono sporadici report di altre specie di batteri acquisiti dall’uomo per contatto con i pesci e causa di malattie. Tra questi sono inclusi batteri del genere Edwarsiella, Escherichia, Salmonella e Klebsiella (Nemetz and Shotts 1993; Gauilin et al. 2002; Senanayake at all 2004).
Questi batteri Gram-negativi sono associati a pesci o ad ambienti d’acqua dolce e il loro grande potenziale di contagio è attraverso punture durante la movimentazione o l’esame del pesce o attraverso la contaminazione di tagli della cute o abrasioni della stessa.
I pesci contaminati da questi batteri possono non presentare alcun specifico segno clinico.
Le infezioni nell’uomo rimangono generalmente localizzate nel punto di contagio ma se degenerano in sistemiche possono essere fonte di severe malattie.
LA PREVENZIONE DELLE ZOONOSI
La Precauzione è la prima e più utile indicazione per una migliore e consapevole prevenzione e protezione durante lo svolgimento delle attività nel nostro laghetto e sulle nostre Koi.
La prevenzione è basata su standard di sicurezza e di pratiche di igiene. Evitare il contatto diretto con il pesce ed il suo ambiente è il singolo migliore modo per prevenire ogni possibilità di contrarre una zoonosi.
Una igiene di base ed il lavaggio delle mani dopo ogni contatto è un protocollo preventivo eccellente così come l’uso dei guanti durante la movimentazione e l’ispezione delle Koi a protezione dei batteri presenti sulla loro pelle.
Bambini e persone con problemi di immunocompromissione sono soggetti a maggior rischio di contrarre zoonosi e devono essere quindi limitati nel contatto con le Koi e l’acqua del laghetto.
In caso di insorgenza di segni clinici è sempre necessario rivolgersi immediatamente al proprio medico per una rapida diagnosi e cura.
Letteratura:
“Foundamentals of ornamental fish Health” – Helen E. Roberts ; “Weir, M., et al. “Zoonotic bacteria, antimicrobial use and antimicrobial resistance in ornamental fish: a systematic review of the existing research and survey of aquaculture-allied professionals” Epidemiology and infection – 2012 ; “Topically acquired bacterial zoonoses from fish: a review” – L Lehane, GT Rawlin – The Medical journal of Australia – 2000